Condividere attivamente idee terroristiche esclude la riparazione all'ingiusta detenzione
Pronunciandosi su una vicenda in cui la Corte d'appello aveva rigettato la domanda di riparazione per ingiusta detenzione avanzata da un cittadino extracomunitario in relazione ad un periodo di detenzione carceraria patita per il reato di associazione di terrorismo internazionale (art. 270-bis c.p.) fino a quando la Corte di Assise lo aveva assolto per non avere commesso il fatto, la Cassazione, con Sent. n. 6379 del 2016 -nel rigettare la tesi difensiva secondo cui aveva errato il giudice nel ritenerlo in colpa grave, non avendo fornito adeguata contezza delle condotte che denotavano profili di tale colpa e la loro rilevanza causale rispetto alla adozione e al mantenimento della cautela-, ha affermato il principio secondo cui il mostrarsi contigui agli altri componenti del gruppo associato e condividere con questi ultimi le ideologie terroristiche che ne caratterizzano l'attività in forma associata, quantomeno con modalità idonee a rafforzare l'azione delittuosa con finalità terroristiche di matrice religiosa, integra quella “colpa grave” che esclude il diritto al'indennizzo, ponendosi tale condotta in diretta relazione causale con l'intervento della autorità giudiziaria attraverso l'adozione della cautela. (Cass. Pen., Sez. IV, 17 febbraio 2016, n. 6379)
25-02-2016 08:56
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