Notizie, Sentenze, Articoli - Avvocato Penalista Trapani

Notizia

Intercettazioni. Procure poco sicure.
Intercettazioni. Procure poco sicure.
Intercettazioni, la stretta del Garante: procure poco sicure
Garante sulla privacy - Provvedimento 18 luglio 2013 (GU n. 189 del 13-8-2013)

Entro 18 mesi tutte le procure dovranno adottare “procedure standard” per incrementare la sicurezza dei dati personali raccolti e usati nello svolgimento delle intercettazioni. Lo ha stabilito il Garante per la protezione dei dati personali al termine di una indagine conoscitiva (presso le Procure di Bologna, Catanzaro, Perugia, Potenza e Venezia) da cui è emerso “un quadro variegato e disomogeneo”. Da qui l'esigenza di “rafforzare la sicurezza” ed armonizzare gli interventi.

Dunque, nelle sale d'ascolto delle Procure l'accesso sarà possibile solo tramite badge individuali ed ogni accesso verrà tracciato. Anche le operazioni di manutenzione andranno autorizzate ed i locali saranno videosorvegliati.

L'accesso degli operatori poi dovrà avvenire solo da postazioni abilitate e con procedure di autenticazione rafforzate. Inoltre tutte le operazioni dovranno essere annotate in registri informatici. Regole rigide pure per le duplicazioni che dovranno essere protette con tecniche crittografiche e non dovranno recare indicazioni idonee ad identificarne il contenuto.

Per il Presidente dell'Autorità garante Antonello Soro: "La protezione delle informazioni personali raccolte e usate nello svolgimento delle intercettazioni riveste particolare importanza per gli effetti che un loro uso improprio può determinare sia riguardo alla dignità e ai diritti delle persone intercettate e di quelle che comunicano con esse, sia alla necessaria efficacia delle indagini" sottolinea. Il Garante ha dunque prescritto alle Procure una serie di stringenti misure da adottare entro un anno e mezzo dalla pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale.


LE MISURE IN DETTAGLIO

Sicurezza dei luoghi
Nelle sale d'ascolto delle Procure, nei locali dove vengono custoditi i server per la registrazione dei flussi telefonici o telematici intercettati  e in quelli in cui sono installati i terminali per la ricezione di questi flussi, l'accesso sarà possibile solo tramite badge individuali nominalmente assegnati (cui va associato un codice numerico a conoscenza solo dell'interessato) o dispositivi biometrici. Gli accessi dovranno essere tracciati. Il personale tecnico adibito alle operazioni di manutenzione o a interventi tecnici dovrà essere previamente autorizzato dalla Procura. Al personale tecnico dovrà comunque essere consentito l'accesso solo a dati, informazioni e documenti strettamente necessari al compimento degli interventi di manutenzione. Dovrà essere prevista l'adozione di impianti di videosorveglianza a circuito chiuso.


Protezione informatica
L'accesso di ciascun operatore, compresi gli amministratori di sistema, ai sistemi e ai server utilizzati nelle attività di intercettazione dovrà avvenire solo da postazioni abilitate ed effettuato da operatori autenticati tramite procedure rafforzate. Le postazioni dovranno essere connesse a reti protette con firewall.

Tutte le operazioni svolte nell'ambito delle attività di intercettazione (quali ascolto, consultazione, registrazione, duplicazione e archiviazione delle informazioni, trascrizione delle intercettazioni, manutenzione dei sistemi, distruzione delle registrazioni e dei supporti) dovranno essere annotate in registri informatici con tecniche che ne assicurino la inalterabilità.


La masterizzazione e l'eventuale duplicazione dei contenuti delle intercettazioni dovranno essere effettuate solo se indispensabili e solo da personale abilitato. Le registrazioni trasferite su supporti rimovibili es. cd, dovranno essere protette con tecniche crittografiche.  I contenitori o i plichi utilizzati per il trasporto dei supporti non dovranno recare indicazioni che consentano ad estranei di individuare l'oggetto dell'intercettazione.


La trasmissione all'Autorità giudiziaria dei supporti e della documentazione cartacea, quali le trascrizioni del contenuto delle intercettazioni, dovrà avvenire esclusivamente mediante personale di polizia giudiziaria.

Le tracce foniche, le altre informazioni acquisite e le eventuali copie di sicurezza (backup) dovranno essere conservate in forma cifrata. Ogni estrazione di dati dovrà essere effettuata con procedure crittografiche.


Lo scambio di dati tra Autorità giudiziaria e gestori di servizi Internet dovrà avvenire attraverso sistemi basati su protocolli di rete sicuri e in modo cifrato. Anche la trasmissione delle comunicazioni telematiche intercettate (flussi di indirizzi Ip, posta elettronica) dal punto di estrazione dalla rete del gestore fino agli apparati riceventi presso i C.I.T. dovrà essere cifrata.


Remotizzazione degli ascolti
In caso di ricorso alla cosiddetta "remotizzazione" - cioè al reindirizzamento dei flussi delle comunicazioni oggetto di intercettazione dai centri presso le Procure verso gli Uffici di polizia giudiziaria delegata  - le misure fisiche e informatiche da adottare nei locali di ascolto e registrazione delle intercettazioni dovranno essere le stesse prescritte  per i C.I.T.

I collegamenti tra le Procure e gli Uffici di polizia giudiziaria dovranno essere realizzati con connessioni "punto-punto" dedicate o con collegamenti in rete protetti (tipo Vpn).

Il Garante ha segnalato, infine, al Ministero della giustizia la necessità di fornire alle Procure della Repubblica le risorse idonee a dare attuazione a quanto prescritto nel provvedimento.


"Il provvedimento - conclude Soro - rientra nel quadro di una più generale azione di messa in sicurezza dei dati personali dei cittadini che il Garante sta portando avanti nei confronti di tutte le amministrazioni pubbliche".

Fonte Sole 24 ore.
Avv. Antonino Sugamele

Richiedi una Consulenza